i cavi sottomarini. Li conoscevi?
Come passa il segnale internet dall'America all'Europa? Tramite satelliti? Oppure... in grossi cavi sotto il mare?
Oltre un milione e 200mila km di cavi, per un totale di circa 406 linee a inizio 2020, attraversano i mari garantendo collegamenti web e telefonici a tutti i continenti tranne l’Antartide, connesso solo via satellite. Sono linee fondamentali per la trasmissione dei dati e il funzionamento di Internet: sono gestiti dalle aziende di telecomunicazioni, che poi le affittano agli interessati per fare passare i loro dati.
Il numero preciso di cavi sottomarini è variabile, perché nel tempo ne vengono posati sempre di nuovi, e quelli più vecchi vengono smantellati.
i cavi sottomarini (dorsali oceaniche) hanno un diametro di poco superiore alla vostra canna dell'acqua del giardino, e sono posati sul fondo del mare! Incredibile, vero?
Al loro strato più interno, le fibre ottiche, sottili come capelli, sono protette da diversi e numerosi strati che le avvolgono, dal rame all'alluminio al polietilene. Più avanti in questo articolo vedrete la loro anatomia in un'immagine.
Ma di chi sono questi cavi?
i cavi sono tradizionalmente di proprietà delle società di telecomunicazione che formano un consorzio di parti interessate nelll'utilizzo del cavo. Nei tardi anni '90 sono emersi anche diversi imprenditori privati che hanno costruito ulteriori cavi. Google, Amazon, Microsoft e Facebook hanno investito nell'acquisto di molti di questi cavi inizialmente progettato da privati, e, negli ultimi anni, hanno un loro cavo sottomarino per il passaggio di dati tra Stati Uniti ed Europa. Si chiama MAREA e permette di trasmettere dati tra i due continenti a una velocità mai raggiunta fino ad oggi: 208 terabit al secondo (o se preferite piu di 100 milioni di video in alta definizione al secondo).
Microsoft e Facebook hanno deciso di realizzare per conto loro MAREA in modo da poterne poi sfruttare le capacità, senza dovere ricorrere al classico sistema dell’affitto da parte delle aziende di telecomunicazioni. I costi non sono stati svelati, ma posare un cavo sottomarino costa da 75 a 380 milioni di euro; la manutenzione annua può arrivare a costare 7,7 milioni di euro.
Dorsali sottomarine
Il sistema Marea è costituito da 16 cavi a fibra ottica, che sono stati inseriti in un tubo di rame e protetti da una guaina impermeabile e inattaccabile dall’acqua di mare. Il cavo parte da Sopelana (Bilbao), Spagna e arriva a Virginia Beach, negli Stati Uniti, coprendo circa 6.600 km, ma è soltanto il più veloce, non certo il più lungo.
Mappa schematica delle dorsali marine in tutto il mondo
Record
Il SEA-ME-WE 3 è il cavo più lungo del mondo: misura 39 mila km e connette 33 Paesi in 4 continenti, dall’Europa occidentale all’Estremo Oriente passando per l’Australia. Tra America ed Europa - una, se non la più importante dorsale sottomarina - il record spetta al sistema TAT-14 che si snoda per 15.428 chilometri e connette gli stati Uniti con la Gran Bretagna, la Francia, l’Olanda, la Germania e la Danimarca.
Poi c'è il sistema Apollo che è lungo 13.000 chilometri e si suddivide in due bracci: uno collega gli USA con la Francia, l’altro gli USA con la Gran Bretagna.
Mappa dei cavi del sistema Apollo, di proprietà Vodafone, fra gli USA e l'Europa.
Anatomia di un cavo
la fibra ottica è avvolta da diversi strati che la proteggono da usura, morsi di animali, freddo e pressione. I cavi moderni trasferiscono i dati a 10 (alcuni anche 100) gigabit al secondo; quelli di ultima generazione arrivano a 2,4 terabit: possono trasmettere 100 ore di video in un secondo.
Una storia giovane
Nonostante l’uso dei satelliti per telecomunicazioni e i ponti radio, i cavi deposti sui fondali oceanici rimangono un elemento fondamentale nella trasmissione dei dati e delle comunicazioni telefoniche. La trasmissione dei dati attraverso cavi di fibra ottica permette di raggiungere velocità nell’ordine dei terabit al secondo, mentre le comunicazioni satellitari si fermano intorno ai 1.000 megabit e hanno maggiori tempi di risposta (latenza), che riducono quindi l’efficienza nella trasmissione delle informazioni (un terabit equivale a 1.000.000 di megabit).
Il primo cavo sottomarino che doveva soddisfare le comunicazioni per la telegrafia fu posato nel 1850 sotto la Manica, tra Francia (Calais) e Inghilterra (Dover). Lo volle la Società Telegrafica Anglo-Francesce Submarine Telegraph Co. Non ebbe molta fortuna perché dopo pochi giorni dalla sua stesura venne rovinato dall’ancora di un peschereccio.
Il primo cavo transatlantico, posato nel 1858 tra l’Irlanda e il Canada, impiegava 17 ore per trasmettere segnali Morse. Anche in quel caso gli incidenti e i problemi furono così numerosi che si pensò a sabotatori a bordo delle navi che depositavano i cavi.
Un cavo mentre viene posato dalla nave "posacavi". Un robot sul fondale controlla e corregge il posizionamento grazie al GPS.
L'italia
Nel 1925 la società Italcable posò il primo cavo transoceanico tra Anzio e Buenos Aires, oltre al cavo telegrafico Anzio-New York, posato pochi mesi prima. Nel 1924 infatti Italcable – con capitali per la maggior parte raccolti fra italiani emigrati in Sudamerica – ottenne dal governo la concessione per collegare l’Italia con gli esuli residenti in Argentina per mezzo di un cavo sottomarino lungo oltre 7000 Km. Una vera e propria innovazione per l’epoca.
Oggi l’erede di Italcable è Sparkle, operatore globale del Gruppo TIM, primo fornitore di servizi wholesale internazionali in Italia e tra i primi dieci nel mondo, con una storia che parte ancora da più lontano degli anni ottanta e novanta del secolo scorso. Una storia che racconta del progresso delle telecomunicazioni e che ci ha permesso di vivere connessi con tutto il mondo. Sulla rotta dell’emigrazione di massa, che aveva portato l’Argentina ad essere tra le mete preferite dagli italiani che cercavano fortuna e futuro lontano dal loro paese, la prima a connettere i due continenti è stata proprio l’industria italiana Italcable.
Sicurezza
Ancore, reti da pesca, animali, pressione, disastri naturali e attacchi terroristici possono minacciare ancora oggi i cavi che, se più vicini alle coste, sono protetti da una spessa armatura d’acciaio.
E infine: chi usa questi cavi sottomarini?
TU!
Tu in questo stesso momento, leggendo questo articolo, che "sta" su un server in USA. Quando posti su Facebook, quando leggi le notizie sul NYT. I dati, velocissimi e invisibili, si tuffano sotto il mare, sui fondali, dentro il cavo della dorsale.
Non ti sembra un po' più emozionante, ora, Internet?
Nel video, la posa di un cavo da parte della Prysmian
Elisa D., 25 maggio 2020
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